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Tanti secoli fa

I racconti che narrano lunghe storie, magari di tempi antichi, hanno spesso lo stesso inizio, “Once Upon A Time…”, che in italiano traduciamo con il classico “C’era una volta…”. E, non diversamente dai romanzi che guardano al passato, il racconto di quando nacque il Prosciutto di San Daniele comincia davvero da molto lontano.

Abbiamo deciso quindi di narrarvi la storia del Prosciutto di San Daniele. Perché parlare di un prodotto così caratteristico significa anche scoprirne la storia che l’ha plasmato. In cinque puntate vi racconteremo come il San Daniele è diventato ciò che è e come il tempo ne ha declinato usi e sapori.

Come ebbe inizio

Che il Friuli Venezia Giulia sia terra di passaggio lo testimonia la sua posizione strategica, vera e propria porta verso l’est Europa. E lo è da sempre, da quando l’uomo ha iniziato a stanziarsi con regolarità nella Mittleuropa. Non è quindi una sorpresa che, già tra l’XI e l’VIII secolo a.C, si siano trovate varie testimonianze di come nella zona fosse uso l’allevamento del maiale, come da indagini archeologiche condotte nella Chiesa di San Daniele in Castello. La gente che vi abitava era abbastanza stanziale, dedita specialmente all’agricoltura. Il commercio non era così sviluppato, la regola era l’autosostentamento ed il baratto. Andò avanti così almeno fino all’arrivo dei Celti, attorno al 600 a.C, epoca nella quale si insediarono stabilmente nella zona, controllando il territorio anche con la costruzione dei cosiddetti “castellieri”. Veri e propri avamposti militari le cui rovine si stagliano tutt’ora sulla pianura circostante la zona di San Daniele.

Celti e romani

E i Celti proseguirono le abitudini dei popoli della zona: agricoltura, poco commercio, allevamento. Una prima svolta la abbiamo a partire dai secoli successivi. L’egemonia romana stava iniziando ad espandersi, l’Impero era alle porte. L’influenza ed il ruolo che Roma ebbe per il mondo occidentale fu incredibile. Il suo regno, che si allungava fino all’Oriente che guardava all’attuale Cina, ebbe una diretta incidenza anche sulla zona del Friuli collinare.

I Celti, è il caso di dirlo, se la diedero a gambe, ponendo così fine ad un comando di secoli sulla zona. Con i romani il territorio cambiò moltissimo, divenendo rotta di scambi, di mercato e di transizione verso i Balcani. Ne sia testimonianza l’istituzione di Aquileia, porto importantissimo che controllava l’alto Adriatico e che fungeva da protettorato su tutta l’area. Agricoltura e allevamento vengono ovviamente mantenuti, ma portati ad un livello di sofisticazione molto maggiore. Per quanto riguarda i maiali, abbiamo finalmente le prime testimonianze dell’uso delle cosce per produrre quello che è il nonno del prosciutto così come lo conosciamo ora. Ed è proprio da qui che è iniziato tutto.

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10 febbraio 2020

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