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San Daniele del Friuli è famosa per essere la “città del prosciutto”, un luogo speciale in cui si produce il Prosciutto di San Daniele, eccellenza DOP riconosciuta e amata in tutto il mondo. Eppure, oltre al prosciutto c’è molto di più da scoprire: San Daniele del Friuli si fregia del titolo di “Siena del Friuli”, perché è proprio qui che si parla un friulano puro e armonioso.

Per la Giornata Internazionale della Lingua Madre abbiamo deciso di raccontarvi la storia del friulano e del suo stretto legame con San Daniele del Friuli.

La lingua friulana: alle origini di una storia lunga secoli

Vi sveliamo subito una curiosità: il friulano è una lingua parlata da ben 600.000 persone nella Regione Autonoma del Friuli-Venezia Giulia. La sua storia inizia da molto lontano: si ritiene che il “furlan” si sviluppi a partire dal latino rustico aquileiese nato con l’arrivo del Romani nel 181 a.C.

Il territorio era abitato da Romani e Carni, un popolo di lingua e cultura celtica stanziato nella regione alpina orientale. Ed è dalla mescolanza tra queste due popolazioni che si pensa sia nato un latino volgare con influenze celtiche, lingua da cui poi si è evoluto il friulano.

Ma questa è solamente una delle ipotesi storiche: altri studiosi pensano che il friulano sia legato alle migrazioni delle popolazioni dell’Impero perché costrette a lasciare la Pannonia a causa delle pressioni esercitate dai Longobardi.

Anche se le origini del friulano sono oggetto di studio, si può far risalire ufficialmente il periodo di formazione del friulano attorno all’anno 1000, periodo nel quale nascono anche altre lingue romanze.

San Daniele del Friuli, nel cuore del friulano

Ma qual è il rapporto speciale tra friulano e San Daniele del Friuli? Perché qui si parla una versione pura e armonica della lingua?

La fortunata posizione geografica di San Daniele del Friuli e la forte componente culturale hanno permesso lo sviluppo di una lingua pura e prestigiosa: I fattori che hanno concorso alla nobilitazione della parlata sandanielese sono il prestigio della purezza dato dalle sue forme antiche, a soli 25 km da Udine, a cui erano sensibili cittadini e letterati. San Daniele tuttavia era anche città di cultura (parte del Patriarcato temporale fino alla metà del XVIII secolo, centro mercantile, presenza dell’Arcadia, Biblioteca Guarneriana &c.) e utilizzava un friulano parallelo con forme cittadine e quindi con prestigio cittadino, a cui erano sensibili tutti i Friulani.

Nella pubblicazione “il plui biel furlan – il friulano di San Daniele” si racconta proprio delle origini e della fama del “furlan” sandanielese. Secondo l’autore, il friulano di San Daniele è di fatto quello più fruibile, merito di un’intonazione neutra e fonetica non eccessivamente caratterizzante.

A prescindere dalle analisi fono linguistiche svolte, il friulano è una lingua capace di raccontare pienamente la storia e l’evoluzione del territorio. Insomma, quando passerete a San Daniele del Friuli per la vostra prossima gita aguzzate l’udito e cercate di scoprire quante più parole possibili!

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