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Prosciutto in gravidanza: perché il Prosciutto di San Daniele è una scelta sicura

25.08.2025

7 minuti

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donna in gravidanza mangia un toast con il prosciutto di san daniele

Durante la gravidanza, ogni gesto quotidiano assume un significato nuovo. Anche il momento del pasto diventa parte della cura, dell’attesa, del legame che si sta creando. È naturale porsi domande, soprattutto quando si tratta di scegliere cosa portare in tavola.
Tra i dubbi più frequenti c’è quello legato al prosciutto in gravidanza: si può mangiare oppure è meglio evitarlo? La risposta dipende dalla qualità del prodotto, da come viene lavorato e conservato. Non tutti i prosciutti crudi sono uguali. 

Il Prosciutto di San Daniele DOP, grazie alla stagionatura di almeno 400 giorni e al suo processo produttivo rigorosamente controllato (e certificato), è una scelta sicura anche per le future mamme. A confermarlo non sono solo le analisi scientifiche, ma anche le indicazioni di enti autorevoli come l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute. 

Si può mangiare prosciutto in gravidanza? 

La domanda è tra le più cercate da chi sta vivendo i mesi dell’attesa. Il prosciutto in gravidanza è uno degli alimenti che genera più dubbi, proprio perché rientra nella categoria dei salumi crudi, spesso indicati come potenzialmente rischiosi. 

In realtà, non esiste una risposta unica e definitiva perché molto dipende dalle caratteristiche del prodotto. Alcuni salumi possono rappresentare un rischio, altri sono considerati sicuri, purché rispettino determinati criteri di stagionatura e lavorazione.
Prima di capire perché il Prosciutto di San Daniele rientri tra questi, è utile chiarire quali sono le preoccupazioni legate al consumo di carne cruda o poco stagionata in gravidanza. 

I rischi legati alla carne cruda e ai salumi freschi in gravidanza 

Durante la gravidanza, l’organismo è più esposto ad alcune infezioni alimentari. I salumi crudi e freschi, in particolare quelli non sottoposti a lunga stagionatura, possono veicolare agenti patogeni come Salmonella e Toxoplasmi. 

Per questo, le linee guida nutrizionali, comprese quelle del Ministero della Salute, invitano a evitare prodotti come salame fresco, pancetta, salsicce crude o prosciutto crudo non stagionato a sufficienza, che potrebbero non aver subito un trattamento sufficiente a garantire la sicurezza microbiologica. 

tavola imbandita con piatti a base di prosciutto di san daniele, perfetti anche per donne in gravidanza

Toxoplasmosi: cos’è e perché fa paura 

Tra le infezioni da tenere sotto controllo in gravidanza, la toxoplasmosi è una delle più note. È causata da un parassita (Toxoplasma gondii) che può essere presente nella carne cruda o poco cotta. Se contratta per la prima volta durante la gestazione, può trasmettersi al feto e provocare complicazioni, in alcuni casi anche gravi. 

La toxoplasmosi non dà sempre sintomi evidenti, e proprio per questo viene temuta: molte donne, prima della gravidanza, non hanno sviluppato gli anticorpi che la renderebbero innocua. Di qui il consiglio, molto diffuso, di evitare carne cruda, salumi freschi o poco stagionati. 

Fortunatamente, oggi sappiamo che non tutti i prosciutti crudi sono da escludere: alcuni processi produttivi possono neutralizzare completamente il parassita, rendendo il prodotto sicuro anche per le donne in dolce attesa. 

Il Prosciutto di San Daniele è sicuro in gravidanza: ecco perché 

Se è vero che alcuni salumi possono rappresentare un rischio, è altrettanto vero che esistono prodotti in grado di garantire sicurezza, qualità e controllo lungo tutta la filiera. È il caso del Prosciutto di San Daniele DOP, che unisce tradizione e rigorosi standard igienico-sanitari.  

Un alimento che, grazie alle sue caratteristiche uniche, può essere consumato con serenità anche durante la gravidanza. Ecco nel dettaglio perché: 

Stagionatura lunga e processo produttivo certificato 

La sicurezza del Prosciutto di San Daniele nasce prima di tutto dalla sua stagionatura prolungata, che dura almeno 400 giorni. Questo tempo non è casuale: è parte integrante del Disciplinare DOP, il documento che regola ogni fase della produzione, dalla selezione delle materie prime fino al confezionamento. 

Durante la stagionatura, il prosciutto perde gran parte dell’umidità e si arricchisce di aromi, ma soprattutto raggiunge condizioni tali da ostacolare la sopravvivenza di eventuali microrganismi patogeni. A tutto questo si aggiunge un sistema di controlli costanti, condotti da enti terzi autorizzati, che vigilano su ogni passaggio, dagli allevamenti ai prosciuttifici. 

L’azione di sale e temperatura sul Toxoplasma gondii 

La combinazione di sale marino e temperature controllate ha un ruolo fondamentale nella sicurezza del prodotto. Durante le prime fasi della lavorazione, le cosce suine selezionate vengono salate e lasciate riposare in celle refrigerate, dove l’ambiente diventa inospitale per il Toxoplasma gondii, il parassita responsabile della toxoplasmosi. 

Studi di laboratorio hanno dimostrato che, in condizioni di refrigerazione e concentrazione salina pari almeno al 2%, il parassita perde vitalità nel giro di poche ore. È proprio questo il principio su cui si basa la salubrità del Prosciutto di San Daniele: un equilibrio tra tempo, temperatura e sale che rende l’ambiente ostile per agenti infettivi, senza bisogno di trattamenti invasivi o conservanti. 

ricotta in abbinamento con il prosciutto di san daniele

Prosciutto in gravidanza? Risponde la scienza 

La sicurezza del prosciutto in gravidanza, quando prodotto e stagionato correttamente, è supportata da numerose evidenze scientifiche. Tra gli studi più citati c’è quello di Hill D.E. et al. pubblicato sul Journal of Food Protection, che ha analizzato la sopravvivenza del Toxoplasma gondii in carne di maiale trattata con sale e conservata a bassa temperatura: il parassita risultava inattivo dopo poche ore. 

A queste conferme si aggiungono le raccomandazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui sono da evitare solo “carni crude o poco stagionate”, e le indicazioni del Ministero della Salute, che non inserisce i prosciutti stagionati a lungo tra gli alimenti a rischio. Il Prosciutto di San Daniele, grazie ai suoi alti standard produttivi e alla lunga stagionatura, rientra quindi tra le opzioni considerate sicure anche durante i nove mesi di attesa. 

Come consumare il San Daniele in gravidanza in totale sicurezza 

Quando si parla di alimentazione in gravidanza, la qualità degli alimenti è importante quanto il modo in cui vengono trattati e conservati. Anche un prodotto sicuro come il Prosciutto di San Daniele merita alcune semplici attenzioni, soprattutto al momento dell’acquisto e in cucina. Ecco tutto quello che è utile sapere per portarlo in tavola senza pensieri. 

Vaschetta o banco? Meglio preaffettato 

Il formato preaffettato in vaschetta è la scelta più indicata in gravidanza. Le vaschette di Prosciutto di San Daniele sono certificate e vengono confezionate direttamente a San Daniele del Friuli, all’interno di camere bianche sterili, con attrezzature dedicate esclusivamente a questo prodotto. In questo modo si evitano contaminazioni e si garantisce un ambiente controllato dal primo all’ultimo passaggio. 

Al contrario, il prodotto tagliato al banco, seppur con le medesime caratteristiche di qualità, può essere affettato con lame e strumenti usati anche per altri salumi, magari meno stagionati o non adatti al consumo in gravidanza. Se si sceglie questa opzione, è sempre bene chiedere al personale di disinfettare l’affettatrice prima dell’uso. 

Come conservarlo a casa: trancio, affettato, igiene 

Una volta portato a casa, il Prosciutto di San Daniele va conservato correttamente per mantenere intatti gusto e sicurezza. 

  • Se si acquista il trancio intero, meglio coprirlo con pellicola e riporlo in frigorifero, evitando il contatto con altri alimenti, soprattutto crudi. 
  • Le fette affettate vanno consumate preferibilmente entro poche ore, o conservate in un contenitore ermetico ben pulito. 
  • In cucina, è importante lavarsi sempre le mani prima e dopo aver maneggiato il prosciutto e utilizzare coltelli e taglieri puliti, riservati agli alimenti già pronti da consumare. 

Piccoli gesti quotidiani che fanno la differenza, specialmente in un periodo delicato come la gravidanza. 

Come leggere l’etichetta del Prosciutto di San Daniele: stagionatura, QR code, info utili 

Sulle vaschette di San Daniele trovi tutte le informazioni che servono per acquistare con consapevolezza: 

  • Il numero di mesi di stagionatura (sempre almeno 400 giorni) 
  • Il luogo di produzione e confezionamento 
  • La data di affettamento 

E dal 2019, anche un QR code che permette di accedere tramite smartphone a dati certificati: dalla tracciabilità del lotto alle fasi della lavorazione, fino alle specifiche sul prosciuttificio. 

Un sistema pensato per garantire trasparenza e fiducia, anche nei momenti in cui la sicurezza non è un’opzione, ma una priorità. 

donna in gravidanza che offre un piatto di prosciutto di san daniele

Il Prosciutto di San Daniele fa bene, anche in gravidanza 

Durante la gravidanza, il fabbisogno nutrizionale cambia. L’organismo della futura mamma richiede più energia, più proteine, più micronutrienti essenziali. Per questo, è importante scegliere alimenti che non siano soltanto buoni, ma anche in grado di sostenere il corpo nel suo percorso quotidiano. 

Il Prosciutto di San Daniele DOP, oltre a essere un prodotto sicuro, è anche un alleato prezioso per l’alimentazione dei nove mesi. 

Proteine, vitamine e sali minerali 

Il San Daniele è una fonte naturale di proteine ad alto valore biologico, ovvero facilmente assimilabili e utili alla costruzione dei tessuti — un aspetto fondamentale durante lo sviluppo del feto. 

Contiene inoltre un buon apporto di vitamine del gruppo B, in particolare: 

  • B1, che aiuta il metabolismo energetico, 
  • B6 e B12, importanti per il sistema nervoso e la produzione dei globuli rossi. 

Tra i sali minerali presenti troviamo ferro, fosforo, zinco, magnesio e potassio, che svolgono un ruolo chiave nel mantenimento dell’equilibrio idrosalino e nel supporto al sistema immunitario. 

Grassi buoni e digeribilità 

Contrariamente a quanto si pensa, il Prosciutto di San Daniele ha un contenuto di grassi moderato e una composizione favorevole. È ricco soprattutto di grassi monoinsaturi e polinsaturi (i cosiddetti “grassi buoni”), che forniscono energia e contribuiscono al benessere cardiovascolare. 

Inoltre, è un alimento facilmente digeribile, perfetto anche per chi, in gravidanza, può avvertire una maggiore sensibilità digestiva. La stagionatura lenta e l’assenza di additivi ne fanno una scelta leggera, gustosa e bilanciata. 

Semplicità in ogni fetta 

Il Prosciutto di San Daniele è privo di conservanti, nitriti e nitrati, e viene prodotto con solo due ingredienti: carne suina selezionata e sale marino. È la naturalezza del processo, unita alla lunga stagionatura e al rigore dei controlli, a renderlo non solo sicuro ma anche coerente con le esigenze di una dieta equilibrata durante la gravidanza. 

Per approfondire la composizione nutrizionale del prodotto, leggi anche l’articolo dedicato qui. 

Prosciutto in gravidanza? Sì, perché la dolce attesa non dev’essere una rinuncia al gusto 

Durante la gravidanza, scegliere bene significa prendersi cura di sé e del proprio bambino, senza per forza rinunciare al gusto. Il Prosciutto di San Daniele DOP lo dimostra: è il risultato di una filiera controllata, di una lunga stagionatura e di una lavorazione semplice e naturale, che ne fanno un prodotto sicuro, buono e nutriente. 

Con le giuste attenzioni, dalla scelta del formato alla conservazione in casa, anche nei nove mesi più delicati è possibile portare in tavola una specialità italiana che unisce piacere e serenità. Perché la qualità non è mai un compromesso: è ciò che permette di continuare a gustare ciò che fa bene, con tutta la tranquillità che serve. 

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