Creativo, sportivo, amante della natura e sempre in cerca di nuove avventure: Matteo Rizzi – noto online come Matterizzi – ci racconta chi è davvero, al di là dei contenuti social. Un’intervista che profuma di libertà, semplicità e legami autentici, tra boschi tropicali e pane e prosciutto.
Raccontaci un po’ di te
Mi piace pensare che tra Matteo e Matterizzi non ci sia differenza. Quello che vedete online è esattamente quello che sono anche nella vita: una persona solare, curiosa, sempre alla ricerca di nuove avventure. Mi definisco un “cacciatore di semplicità”, come dice mio padre. Vivo di sport, natura e adrenalina, e ogni giorno cerco qualcosa che mi faccia sentire vivo.
Hai un hobby o un interesse che non tutti conoscono?
In questi anni ho collezionato una serie infinita di hobby e passioni. Mio nonno dice che sono anche troppi e nonostante questi cinque anni da creator non ho ancora scelto una passione in cui verticalizzarmi. Se dovessi identificarne una che non ho ancora espresso al 100%, forse l’arte del fai da te. E non dico mai di no alle situazioni che coinvolgono avventura e adrenalina.
C’è un aneddoto divertente o significativo legato al tuo lavoro da creator?
Uno su tutti: trovarsi fino alle ginocchia nel fango, nel mezzo di una foresta di mangrovie in Cambogia. Sono esperienze che non dimentichi, e che ti ricordano quanto sia affascinante uscire dalla propria comfort zone.
Raccontaci un ricordo, una sensazione o un fatto legato al Prosciutto di San Daniele
Il mio rapporto con il Prosciutto di San Daniele è iniziato con fiducia reciproca. È stata una delle prime realtà a credere in quello che stavo costruendo come creator. Da lì, è nato un legame che dura ancora oggi. E se dovessi rappresentarlo con un’immagine, sarebbe quella più semplice e autentica: una fetta di pane, una fetta di prosciutto. Tutto qui. Ed è perfetto così.
Se il Prosciutto di San Daniele fosse la colonna sonora della tua vita, quale canzone sarebbe?
Nessuna canzone in particolare, ma un suono: quello della natura. Per me, felicità è ascoltare il silenzio dei boschi, il vento, l’acqua. Suoni semplici, come il gusto di una cosa buona.
C’è un momento della giornata o dell’anno in cui preferisci gustarlo?
Non c’è un momento ideale, perché il San Daniele è buono sempre. Ma dev’essere assaporato con calma, senza fretta. È un gesto che ha bisogno di tempo, come tutte le cose vere.
Qual è il tuo abbinamento preferito?
Pane e prosciutto. Senza aggiunte, senza fronzoli. Quando hai un prodotto così buono, non serve altro.
Se potessi gustarlo con una persona famosa, chi sceglieresti?
Non è un personaggio famoso e non è una singola persona, ma un collettivo che coinvolge sia il passato che il presente. E purtroppo, sapendo che non sono eterni, condividerai una bella giornata con i miei nonni
Come descriveresti il Prosciutto di San Daniele a chi non l’ha mai provato?
Una cosa è certa: chi non l’ha ancora provato… dovrebbe farlo al più presto. È un prodotto unico, con un profumo che lo distingue da tutto il resto. Un’esperienza sensoriale che non si dimentica.